Educazione
Borse di studio per giovani leader di pace
Vises ha scelto di sostenere, attraverso l’erogazione di una Borsa di studio, il progetto di una studentessa libanese per la formazione professionale di giovani donne libanesi e profughe siriane.
All’interno di un borgo medievale in Toscana, a pochi chilometri da Arezzo, si trova Rondine, Cittadella della Pace – organizzazione no profit che ha ricevuto la candidatura al Nobel per la pace e lo status consultivo presso le Nazioni Unite. Fin dal 1988 il suo obiettivo è di contribuire a creare un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente ogni tipo di conflitto, in ogni contesto e in modo positivo.
Origine e cuore di Rondine è lo Studentato Internazionale – World House, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o situazioni post-conflitti e li aiuta a scoprire la persona nel proprio nemico, guardando in faccia ciò da cui avrebbero voluto fuggire. Attraverso un percorso innovativo, che parte dagli esiti di dolore e di rabbia che la guerra ha prodotto, i giovani elaborano un modello di trasformazione creativa che si sviluppa in tre contesti: quotidiano, formativo e accademico.
Al termine del biennio, i giovani della World House sono in possesso degli strumenti per promuovere nei propri Paesi azioni e progetti di sviluppo finalizzati alla risoluzione del conflitto ed essere leader in contesti caratterizzati da rapide trasformazioni, elevata complessità e alta conflittualità.
Dopo un anno di formazione in Italia i giovani possono tornare nei loro Paesi di origine con competenze adeguate per gestire i cambiamenti socio-culturali in atto, e dar vita a interventi di cooperazione e progettazione per realizzare iniziative di peacebuilding e impresa sociale, affiancanti da Rondine e dai partner locali.
Vises ha scelto di sostenere attraverso l’erogazione di una Borsa di studio, un’idea ed un progetto di una studentessa libanese che sta conseguendo anche un Master in Conflict Management and Humanitarian Action all’Università di Siena.
Il progetto, estremamente attuale in questo momento di crisi mondiale, evidenzia l’impotanza dell’educazione e della formazione e si pone tra gli obiettivi principali l’aumento della coesione, culturale e religiosa tra libanesi e siriani utilizzando e diffondendo il metodo Rondine per la risoluzione creativa dei conflitti.
Attraverso un percorso incentrato inizialmente sull’ alfabetizzazione e in seguito su un’attività di formazione professionale, consentirà a giovani donne libanesi e profughe siriane di avviare la commercializzazione di prodotti nel settore dolciario e di costruire una loro piccola indipendenza economica.