A cura dei ragazzi della 5I dell’Istituto Piaget Diaz di Roma
A più di un anno dall’inizio della pandemia, la vita di ciascuno di noi, dal più giovane al più anziano, ha subito molti cambiamenti ai quali ci siamo dovuti necessariamente adattare, immaginando una nuova quotidianità, cercando di trarre beneficio e creare valore dall’attuale situazione.
Sulla base dei nuovi valori nati o rafforzati – fare comunità anche a distanza, credere nel rispetto del bene comune, come la salute, leggere la nostra partecipazione alla società come bene fondamentale – si fonda la speranza di ciascuno per l’inizio di una nuova quotidianità, che dia vita ad un futuro migliore.
Aspettando il successo della campagna vaccinale, possiamo solo immaginare e impegnarci per determinare cambiamenti positivi con la nostra azione.
Ma non si può partire da zero. Noi ragazzi ci affacceremo per la prima volta al mondo del lavoro fra pochi mesi dopo aver vissuto per gli ultimi due anni in un ambiente in cui il confronto con l’esterno è stato filtrato dagli strumenti digitali, dai social, privandoci di un confronto sano, quel confronto fatto di ambienti e persone diversi che sono la vera fonte di stimoli ed esperienza, di conoscenza di sé fra gli altri e in diversi contesti.
La consapevolezza delle nostre competenze è passata attraverso il filtro della DaD, che ci ha permesso di confrontarci, fra noi, con i nostri docenti e con i manager di Vises che ci hanno assicurato la continuità dei percorsi PCTO anche on line, offrendoci uno spaccato di mondo del lavoro e insegnandoci a vedere le difficoltà come opportunità.
Il loro impegno quotidiano nelle scuole anche e nonostante l’emergenza pandemica ha testimoniato il loro esserci, sottolineando l’importanza della condivisione e della solidarietà. Ancor più in un periodo, storicamente ed emotivamente particolare, quale quello che stiamo vivendo, condividere con noi giovani conoscenze, valori e il senso di responsabilità nei confronti delle nuove generazioni, ci ha permesso di acquisire la più importante fra le consapevolezze: abbiamo la responsabilità del nostro futuro.
Un futuro al quale dobbiamo guardare non soltanto come singoli individui ma anche come comunità, come Paese al quale dobbiamo offrire il nostro contributo per far sì che sia migliore, che generi un dialogo continuo fra i suoi protagonisti che la politica spesso mantiene separati: la scuola e il mondo del lavoro.
Due realtà che devono alimentare un confronto continuo per fare sì che noi studenti si possa crescere come persone che non avranno timore davanti a cambiamenti importanti, alle rivoluzioni che il mondo dei prossimi decenni ci metterà davanti.
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