Eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e le ragazze, sostenere la loro piena realizzazione negli studi e nel lavoro e la partecipazione alla vita pubblica ed economica.
Questi sono i principi alla base del Goal 5 dell’Agenda 2030 dell’Onu che abbiamo approfondito insieme ai ragazzi delle classi 3e dell’Istituto Piaget Diaz di Roma.
Negli ultimi 15 anni sono stati fatti importanti passi avanti per migliorare le condizioni di vita delle donne. Ci sono molte più ragazze nelle classi, e in gran parte del mondo le bambine hanno conquistato la parità di genere almeno nell’istruzione primaria. C’è ancora però molto lavoro da fare: in molti Paesi in via di Sviluppo, con il passare dell’età le prospettive delle ragazze si restringono, mentre i loro coetanei maschi si realizzano negli studi.
Milioni di bambine e ragazze sono costrette a unioni precoci che mettono bruscamente fine alla loro infanzia, al loro percorso scolastico e ai loro sogni per il futuro. Le giovani date in sposa prima dei 18 anni finiscono spesso vittime di violenze e diventano madri troppo presto, mettendo a rischio la loro salute e quella dei loro bambini. In questa situazione, senza un’istruzione e un lavoro, rimangono spesso in una condizione di povertà dalla quale faticano a risollevarsi.
Esempi di disparità di genere si ritrovano nella politica e nel mondo produttivo. Ancora oggi mancano donne in posizioni di leadership: nemmeno nei ricchi Paesi occidentali la rappresentanza femminile ai vertici delle istituzioni e nelle aziende raggiunge la parità.
Il 2021 è stato l’anno in cui lo storico ritardo italiano in tema di empowerment femminile ha mostrato situazioni di particolare criticità. La pandemia ha aggravato, infatti, i gap strutturali del nostro Paese, in particolare per quanto riguarda la situazione delle donne, penalizzate più degli uomini in termini di perdita di posti di lavoro e gravate maggiormente dai carichi di cura, a causa della chiusura delle scuole e da un utilizzo non regolato dello smart working. Nel 2020, il tasso di occupazione femminile è sceso dal 53,8% al 52,7%, ben al di sotto della media Ue, ed è anche aumentato il fenomeno della violenza domestica.
Insieme alle ragazze e ai ragazzi delle classi 3e dell’Istituto Piaget Diaz di Roma abbiamo colto l’occasione per approfondire la conoscenza degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e in particolare dell’Obiettivo 5 – Gender Equality.
Riflettendo sugli stereotipi più comuni e sulle disparità ancora presenti, legati non solo alle donne, ma anche agli uomini, i ragazzi si sono chiesti cosa avrebbero potuto fare per contribuire a raggiungere una vera parità di genere. Hanno immaginato un mondo senza distinzioni di genere, hanno scelto e approfondito la conoscenza della storia di donne che hanno contribuito a cambiare la storia del mondo moderno e che rappresentano per loro dei modelli.
Utilizzando strumenti fondamentali usati nel mondo del lavoro, hanno sperimentato il lavoro di gruppo, mettendo in gioco e potenziando le loro competenze per realizzare azioni di sensibilizzazione con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.
Alla base del loro lavoro hanno identificato messaggi importanti per raggiungere una vera parità di genere:
discriminare le donne significa discriminare anche gli uomini;
discriminare non ci permette di vivere una società in cui ciascuno è libero di essere sé stesso, seguire le proprie passioni ed esprimere il proprio valore e le proprie potenzialità;
combattere la discriminazione spetta ad ogni uomo ed ogni donna quotidianamente!