“La gioventù e i giovani” è il tema di attenzione per il 2022 scelto dal Parlamento e dal Consiglio Europeo su proposta della Commissione Europea. Un anno europeo della gioventù durante il quale verranno organizzate iniziative per coinvolgere e generare opportunità per i giovani europei, particolarmente colpiti dalla pandemia da Covid-19.
Da marzo 2020 i Governi europei hanno chiesto ai giovani uno sforzo importante: limitare la propria vita relazionale e sociale, professionale e di studio, per preservare le necessità della popolazione più adulta e tutelare quella più anziana. In questa situazione tuttavia i giovani si sono mostrati estremamente vulnerabili agli effetti delle restrizioni messe in atto per rallentare la diffusione della pandemia da Covid-19. I giovani infatti si sono trovati più esposti al rischio di perdere il lavoro, attraversare precarietà finanziaria e avere problemi di salute mentale.
Per questo la Commissione ha presentato al Consiglio e al Parlamento europeo una proposta di decisione, approvata nel dicembre 2021 e adottata formalmente. La relatrice Sabine Verheyen (rappresentante tedesca del Partito popolare europeo) ha spiegato le motivazioni alla base della proposta: “la pandemia di COVID-19 continua a colpire in modo sproporzionato i giovani, che si trovano ad affrontare le sfide relative al proseguimento della loro istruzione, all’accesso al mercato del lavoro (…), al fare nuove conoscenze e a scoprire altri Paesi. I giovani hanno accettato e sostenuto le restrizioni in corso per solidarietà. È arrivato il momento di metterli in primo piano”. Verheyen ha quindi dichiarato che “il prossimo anno getterà le basi per fornire ai giovani una piattaforma più forte per far sentire la loro voce (…). Abbiamo bisogno dell’impegno e della partecipazione di tutti i giovani per creare un futuro migliore, più verde, più digitale e inclusivo in Europa”.
Per tradurre questi principi in effetti concreti, le istituzioni stanziano una dotazione finanziaria aggiuntiva di otto milioni di euro per i programmi Erasmus+ e Corpo europeo di solidarietà, a cui si aggiungeranno i contributi compresi in altre voci del bilancio comunitario. Fiore all’occhiello dell’impegno per le giovani generazioni è il programma Alma, rivolto ai cosiddetti Neet: persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, né studiano o sono inseriti in percorsi di formazione. Ai partecipanti saranno offerti un soggiorno all’estero per un corso di formazione o un tirocinio dai due ai sei mesi e una consulenza dedicata, per migliorare le loro competenze e favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro: una sorta di «Erasmus per i disoccupati», che nelle intenzioni della Commissione dovrebbe dare impulso all’occupazione giovanile. In Italia, le attività saranno pianificate e coordinate dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.