Next Generation Eu significa anche dialogo e coinvolgimento dei giovani, come nuovi stakeholder e protagonisti nel processo di innovazione e transizione globale per un’Europa più ecologica, digitale e resiliente.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) deve dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation Eu, varato dall’Unione europea per combattere le conseguenze della pandemia da Covid-19 e per rendere l’Unione più sostenibile, resiliente e giusta. Il momento, infatti non è mai stato più maturo per concentrarsi sulla prossima generazione. L’impegno richiesto all’UE a promuovere l’istruzione e la formazione dei giovani contribuirà a riprendersi, riparare i danni ed uscire dalla crisi più forti.
Il programma Next Generation Eu per un Europa più ecologica, digitale e resiliente nel lungo termine potenzierà i meccanismi di flessibilità volti a garantire la possibilità di fare fronte alle esigenze non solo delle realtà attuali, ma anche delle incertezze future.
Il cambiamento, oggi in atto, fortemente voluto e difeso dalle nuove generazioni non è solo nei comportamenti ma anche nella necessaria adozione del loro linguaggio e del loro modo di connettere passato, presente e futuro. Non si parla più di rivoluzione ma di transizione, prima generazionale e poi digitale, sociale, economica, ambientale, energetica e occupazionale. Infatti, il pacchetto previsto da Next Generation EU contribuirà a garantire che l’economia post-crisi dell’Europa sia non solo verde, ma anche digitale.
Next Generation Eu, è la una nuova cultura del fare in cui i principali soggetti sono le generazioni presenti e future che richiedono a gran voce la necessità di un loro maggiore coinvolgimento nei processi decisionali e di essere riconosciuti soggetti attivi nella definizione delle politiche formative, educazionali, occupazionali ed ambientali. Questa transizione, a cui non solo il nostro paese è sottoposto, richiede la messa in campo di tutte le energie disponibili.
L’obiettivo del 2030 e i contenuti dell’Agenda ONU ci obbligano ad attivarci e prepararci ad affrontare una stagione di forti cambiamenti nelle scelte pubbliche e nei comportamenti di ciascuno. Occorre, infatti una nuova e grande propensione alla generosità verso tutti coloro che subiscono divari, ingiustizie, disuguaglianze, a partire dai giovani e dalle donne. E’ necessaria una mobilitazione condivisa per generare un radicale cambiamento ispirato dalla strategia dello sviluppo sostenibile e responsabile. Tutti coloro che per ruolo, possibilità e responsabilità hanno risorse, energie e capacità devono contribuire a questa irreversibile prospettiva di vita. La transizione ecologica, la trasformazione digitale, le politiche di coesione e inclusione sociali e territoriali, occupazionali devono mettere in campo una decisa e determinata volontà e attitudine al cambiamento dell’attuale modello di sviluppo.
Le priorità nella realizzazione del programma Next Generation Eu di primaria importanza sono: le politiche pubbliche a favore dei giovani che per la realizzazione del piano di ripresa e resilienza richiedono l’adozione di un paradigma trasversale e l’attivazione di un processo partecipativo; l’educazione e formazione con l’obiettivo di migliorare l’educazione tenendo conto del modello scuola cambiato in questa pandemia con la necessità di ridurre la percentuale di giovani disoccupati che non seguono un corso di studi o un percorso di formazione; la digitalizzazione che dovrà portare nuova occupazione a medio lungo termine con l’inserimento di giovani rispetto alle skills richieste per questi processi di trasformazione; la transizione ecologica e climatica; l’attenzione e rivalutazione del capitale umano; la formazione e informazione ai cittadini sui temi dello sviluppo sostenibile per renderli produttivi e coinvolti nei processi di cambiamento nel modo di pensare, comportarsi e agire.
Questi i principali temi di cui parleremo durante il confronto e dibattito sul tema: “Next Generation Eu un’opportunità per costruire il paese della prossima generazione organizzato da Vises, in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli martedì 26 ottobre pv, alle ore 17.00.