L’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco (AIGU) ha presentato in questi giorni il Manifesto Next Generation YOU, un documento che contiene proposte pensate dai giovani per i giovani, concrete e facilmente attuabili con l’obiettivo di creare relazioni tra idee, istituzioni, imprese ed esperti per formulare soluzioni che esprimano le istanze e le prospettive dei giovani.
Le proposte, idee concrete da inserire nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) evidenziate nel corso di un ciclo di 4 appuntamenti che si sono tenuti da gennaio a marzo 2021, hanno riscosso l’attenzione del Governo durante il confronto avvenuto con i ministri delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone.
Al centro del Manifesto i temi:
Nutrire il futuro
Siamo ciò che mangiamo, ma ciò che mangiamo riflette anche il mondo nel quale viviamo e il domani che scegliamo di costruire. Nell’attuale sistema alimentare globale, il consumatore è stato ridotto a semplice ingranaggio – tanto colpevole quanto vittima – di un sistema ormai insostenibile.
Un sistema alimentare che mina la sua salute, acuisce la crisi ambientale, distrugge la biodiversità ed aggrava le disuguaglianze socio-economiche. Immaginare la transizione verso sistemi alimentari più locali, più sani, sostenibili e socialmente inclusivi significa ripensare l’importanza ed il ruolo del consumatore e soprattutto la sua trasformazione in “cittadino alimentare”. In altre parole, in una persona più conscia delle attuali problematiche legate al sistema cibo, che non solo acquisti con consapevolezza ma che si impegni attivamente affinché le comunità riprendano il controllo di ciò che mangiano così come del futuro che stanno costruendo, tanto per sé quanto per le generazioni a venire. Per questo, l’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO si propone di sensibilizzare, stimolare ed accompagnare i giovani a diventare i cittadini alimentari di domani.
La scuola di tutti
La scuola italiana vive delle difficoltà dovute alla crisi economica del 2008 e all’attuale pandemia. Abbiamo deciso di rilanciarla con il nostro progetto Edu che ha permesso a centinaia di studenti in tutta Italia di apprendere e formarsi come cittadini attraverso l’Agenda 2030.
Non abbiamo dimenticato come la scuola rappresenti l’unico strumento che garantisca l’ascensore sociale. La nostra visione è rendere l’educazione quanto più inclusiva possibile, senza lasciare indietro nessuno. Vogliamo che ogni bambina o bambino possa acquisire tutti gli strumenti necessari per un apprendimento permanente.
Il new deal della cultura
La straordinaria situazione pandemica che ci siamo trovati a dover vivere da quasi un anno, ci pone dinanzi ad una serie di riflessioni in merito alla bontà o meno dei mezzi multimediali che sono divenuti quasi uniche chiavi di accesso ai molteplici ambiti culturali ed alla loro fruizione.
Non esiste memoria storica di una simile e così veloce metamorfosi comportamentale, prodotto non di una graduale nuova esigenza o figlio legittimo di un naturale processo evolutivo, ma generata da una pressante necessità emergenziale. E’ reale la capacità di penetrazione di un qualsiasi momento culturale post 2020/via web: la percezione sensoriale è la stessa? L’assenza di condivisione spaziale e quindi la “distanza” dalla rappresentazione/evento ne attenua la forza espressiva o la rende dirompente? Indebolisce l’interazione emotiva del fruitore appiattendo la forma di condivisione empatica oppure l’amplifica? Forse in un futuro molto prossimo sarà solo questa la modalità di diffusione culturale ma in qualche modo oggi noi siamo i pionieri di una trasformazione epocale e, in quanto sperimentatori, pieni di dubbi e di entusiasmi che cercano risposte. E’ davvero così democratico l’accesso ai contenuti culturali?
Sei la mia città
La rigenerazione per una nuova evoluzione. Da contesti degradati di periferie, aree circoscritte, piccoli borghi da valorizzare e da problemi di accessibilità’ e mancata inclusività è verosimilmente possibile arrivare a una rinascita che può essere di tipo ambientale, economica e sociale.
Questa rinascita non è un’utopia quanto invece un processo che risulta concretamente applicabile.
Basta volgere lo sguardo alle “best practices” esistenti, che sono sempre più numerose, ed essere consapevoli che queste azioni possono essere supportate da strumenti di tipo anche legislativo. Si pensi all’Art. 151 del D.lgs. n. 50/2016 che disciplina sponsorizzazioni e forme speciali di partenariato al sostegno dei luoghi della cultura.
Esistono numerosi contesti che, in questo modo, sono rinati e hanno incluso al loro interno fenomeni attrattori di tipo culturale, quali l’arte che si inserisce con grazia nel contesto urbano, o di fruibilità, come un necessario adeguamento dell’accessibilità’ territoriale. Questi sono solo alcuni degli elementi che possono regalare, ai diversi contesti, quelle contaminazioni reciproche tra spazio, identità, e comunità che concorrono a “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili” come riporta l’obiettivo 11 dell’ Agenda 2030.
Questa generazione ha il dovere di formulare un pensiero e un piano d’azione coerente, per far sentire la sua voce e costruire un percorso in cui la creazione di politiche sostenibili non possa più prescindere dalla partecipazione giovanile. Da questo presupposto nasce l’idea del manifesto Next Generation You. Questa generazione ha il dovere di formulare un pensiero e un piano d’azione coerente, per far sentire la nostra voce e costruire un percorso in cui la costruzione delle politiche di sostenibilità non può prescindere dalla partecipazione giovanile. Da questo presupposto nasce l’idea del manifesto Next Generation You. Così ha commentato Antonio Libonati, già Presidente dell’ Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO nel testo introduttivo al manifesto.
Fonte: Associazione Giovani per l’Unesco