Oggi è la giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza. Istituita 7 anni fa dalle Nazioni Unite , nasce per ricordare i condizionamenti sociali, che allontanano, in alcuni paesi del mondo, le donne dalla scienza.
Nelle discipline STEM (Science, Technology, Engeneering, Mathematics) le donne sono ancora una minoranza, pur essendo, in Europa, più istruite degli uomini. Questa situazione non deriva da una predisposizione naturale, ma dagli stereotipi sulle diverse abilità di ragazzi e ragazze nelle varie discipline. Il Gender Dream Gap – ovvero quel particolare pensiero delle bambine di non poter diventare quello che vogliono solo perché donne – inizia a 6 anni, peggiorando con il passare del tempo.
Il sito ufficiale della Giornata è www.womeninscienceday.org e a cercare di sensibilizzare sul tema sono decine di iniziative anche in Italia, come “ResearcHER – Prospettive di Scienza”, organizzata da Università dell’Aquila e Gran Sasso Science Institute (Gssi) da parte di istituzioni e centri di ricerca, come quelle di Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), e tantissime altre organizzate da associazioni, come ‘She is a Scientist’, e università, con incontri e confronti online sui temi della disparità. Tra le iniziative per la giornata c’è anche ‘Y 4 X’, la campagna internazionale nella quale si chiede a uomini e ragazzi e di scendere in campo contro gli stereotipi e i comportamenti ‘tossici’ che alimentano le discriminazioni.