Ritorna il Ritmo Giusto con una tappa veramente speciale. Vises Onlus riconferma l’impegno con i ragazzi e i professori all’Istituto Statale d’Istruzione Specializzata per Sordi “Magarotto” di Roma, uno dei più grandi istituti per sordi in Europa, che si pone come obiettivo l’integrazione comunicativa fra persone con linguaggi diversi. La collaborazione con l’Istituto ha avuto inizio lo scorso anno con un’iniziativa che ha permesso di creare materiali di sensibilizzazione e di informazione sulla cultura del primo soccorso e della rianimazione adatti alle persone sorde e cieche diffusi in occasione del lancio del Ritmo Giusto Contest, ospitato dall’Istituto e che ha visto partecipare oltre un centinaio di persone.
Oggi, 30 persone fra ragazzi e docenti hanno partecipato al corso di formazione sul primo soccorso e sull’uso del defibrillatore che ha permesso loro di approfondire in una prima parte teorica l’emergenza cardiopolmonare e in che modo intervenire in modo corretto e in un secondo momento di imparare le manovre di rianimazione, il massaggio cardiaco e l’uso del Defibrillatore.
Il percorso formativo è stato preparato in collaborazione con l’interprete LIS ed accompagnato dai facilitatori della comunicazione che hanno supportato i nostri formatori nell’erogazione dell’attività pratica nei gruppi composti da ragazzi e docenti udenti e sordi insieme.
È stata particolarmente emozionante l’attenzione che i ragazzi hanno dimostrato nel partecipare alla giornata ma soprattutto l’entusiasmo con cui hanno testimoniato il messaggio fondamentale del progetto IL RITMO GIUSTO: ciascuno di noi è in grado di intervenire e con gli strumenti formativi adatti può salvare una vita.
Questo intervento, finanziato grazie ai fondi Federmanager, apre un nuovo importante capitolo del progetto Ritmo giusto che permette alle aziende di supportare i ragazzi delle scuole italiane ad apprendere ad intervenire nel modo corretto in caso di arresto cardiopolmonare e ad usare il DAE, uno strumento salvavita fondamentale per migliorare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco e di accelerare in modo determinante i tempi della catena del soccorso.
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