Il modello Impresa che fa scuola, creato da Vises Onlus nel 2014, è fondato sulla convinzione che la conoscenza non sia trasmessa, ma costruita da chi apprende nella propria mente, dall’interazione fra l’esperienza che sta vivendo e le sue conoscenze precedenti.
Jean Piaget, educatore e fra i padri di questa teoria dell’apprendimento, evidenziava che si apprende meglio quando si è coinvolti nella realizzazione di un prodotto (fisico o cognitivo) che lo studente considera importante e significativo.
Ed è proprio dalla scuola romana a lui intitolata, l’IIS Jean Piaget che riparte, sul territorio della Capitale e grazie al supporto di Federmanager Roma, l’edizione 2019 del nostro progetto.
Una nuova edizione arricchita grazie ad un intenso lavoro di coprogettazione sviluppato con i docenti dell’istituto romano, che coinvolge le ragazze della “3 A – Indirizzo Moda” in un percorso più intenso e articolato sul modello classico dell’intervento Vises sul quale, per la prima volta, è stata innestata una Unità di apprendimento multidisciplinare alla quale partecipano i docenti del Consiglio di classe, ciascuno con la propria materia di insegnamento.
Grazie ad un linguaggio comune creato fra mondo del lavoro e della scuola, accanto all’inserimento nell’attività didattica tradizionale di compiti reali, Impresa che fa scuola, ci consentirà di condurre una valutazione condivisa del processo che accompagna i ragazzi nello sviluppo delle competenze trasversali che diventano sempre più importanti per cogliere appieno le potenzialità e le attitudini degli studenti, permettendo di adeguare e meglio definire il curriculum individuale e sviluppare un’azione di orientamento al mondo del lavoro meglio definita e tarata sulle competenze dello studente.
Un’iniziativa che sta crescendo nel tempo e che offre agli Istituti superiori italiani la possibilità di adottare innovazioni didattiche in linea con il nuovo modo di fare scuola che non parla più di alternanza scuola lavoro, ma di percorsi per lo sviluppo delle competenze trasversali e per l’orientamento, in un’ottica di crescita comune e condivisa, in cui la cultura manageriale può e deve rappresentare un faro per la crescita delle nuove generazioni.
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