Il Covid 19 ha messo in evidenza la necessità di valorizzare il capitale umano attraverso investimenti in istruzione e formazione, per costruire una generazione di persone consapevoli, competenti, responsabili che sappiano farsi carico di ridisegnare il sistema sociale, economico e culturale del nostro paese.
Il lungo lockdown ha infatti esasperato punti deboli già presenti nel nostro sistema socio-economico: la mancanza di efficaci politiche attive del lavoro e di riqualificazione professionale a fronte di una pletora di interventi assistenziali spesso tardivi e di natura temporanea; l’incapacità di considerare la scuola come la principale risorsa del Paese su cui investire e collegare in modo organico e strutturale al mondo della produzione.
Cida, la confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità vuole contribuire a trasformare queste criticità messe a nudo dalla pandemia, in opportunità per interventi strutturali troppo a lungo rimandati. “C’è, insomma, l’occasione di imprimere una significativa accelerazione al processo di adeguamento del sistema scolastico alle esigenze attuali della società e del sistema produttivo, correggendo le arretratezze e colmando le distanze tra scuola e mondo del lavoro e il gap di competenze responsabili dell’abbandono scolastico e della mancata occupazione”, spiega in una nota la confederazione.
Questa problematica sarà al centro dell’incontro-dibattito promosso da Cida per giovedì 18 giugno, sulla piattaforma ‘Zoom’ (ore 16:30-18:00), dal titolo: “Le tracce perdute del capitale umano”.
Si parlerà di scuola, per capire come didattica in presenza e didattica a distanza possano essere progressivamente integrate e rese tra loro sinergiche, sfruttandone le loro specifiche caratteristiche ed evitando di svalutarle a meccanismo di passiva trasmissione di nozioni. E si parlerà di formazione, intesa come diverso approccio al problema della disoccupazione, reso drammatico dalla pandemia. Un approccio che da meramente difensivo, diventi espansivo, con l’obiettivo di rafforzare il capitale umano, vero asset per le imprese e per la pubblica amministrazione.
Nutrito il palco dei partecipanti tecnici e politici, moderati da Andrea Carbone, Adapt Junior fellow: Licia Cianfriglia, dirigente scolastico e vice presidente Cida che aprirà i lavori dell’incontro e ne trarrà le conclusioni; Francesco Seghezzi, presidente Fondazione Adapt, che interverrà su “Formazione a misura di impresa e apprendistato: due sfide per ripartire”; Paolo Sestito, Banca D’Italia, già presidente Invalsi, che parlerà su “La scuola ed il capitale umano dopo il Coronavirus”; Tommaso Saso, Docente Università degli Studi Guglielmo Marconi, che esporrà la sua “Agenda di innovazione per l’università”.
E ancora, Federico Mioni, Direttore Federmanager Academy e docente Iulm, con una relazione su “Conoscenza, talenti, formazione: risorse per la ripresa”; Guido D’Ippolito, Phd student Università degli studi Roma Tre, che illustrerà “Il diritto d’accesso a Internet come diritto fondamentale”. Poi la parola passerà ai politici ed alle loro proposte concrete: Valentina Aprea, Alessandro Fusacchia, Paola Frassinetti, Flavia Piccoli Nardelli e Gabriele Toccafondi, della VII Commissione Camera dei Deputati.