Il Consiglio dell’Economia e delle Finanze dell’Unione Europea ha dato la sua approvazione finale ai primi 12 Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) del Recovery Plan post-pandemico europeo “Next Generation EU“, compreso quello italiano. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato, all’inizio del Cdm di oggi pomeriggio, il via libera al Pnrr arrivato dall’Ecofin (il Consiglio dei Ministri economici)
“Con l’approvazione del piano di ripresa da parte del Consiglio, i finanziamenti per Next Generation Eu possono iniziare” ha detto il presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen. “Quello dell’Italia – ha aggiunto – è un piano senza precedenti: nei prossimi anni verranno investiti 191,5 mld per aiutare a ricostruire l’economia, renderla più verde, digitale e pronta al futuro”.
Questo via libera “arriva dopo quello della Commissione europea, che ci era stato comunicato dalla presidente Von der Leyen durante la sua visita a Roma di qualche settimana fa”. L’Italia “riceverà a breve circa 25 miliardi di euro, il 13% delle risorse totali destinate al nostro Paese”.
L’arrivo a breve dei primi fondi – ha detto Draghi – deve essere anche uno stimolo a spendere bene i soldi che ci arriveranno e ad approvare in tempi rapidi le riforme che abbiamo concordato con la Commissione europea.
Secondo il presidente del Consiglio “questi sono infatti i presupposti necessari per ricevere tutti i 191,5 miliardi di euro, in prestiti e sussidi, che ci sono stati assegnati” e “per continuare a mostrarci un Paese credibile e affidabile”. Un ruolo che, “grazie al vostro lavoro – ha concluso Draghi rivolgendosi ai ministri – ci viene riconosciuto ogni giorno di più”. Dopo i primi 25 miliardi di “anticipo” che arriveranno nelle casse del Tesoro tra fine luglio e i primi di agosto, la Commissione effettuerà, ogni sei mesi, una verifica dello stato di avanzamento degli impegni assunti nel Next Generation Eu, tra investimenti e riforme.
“Finiti i tempi di austerità, possiamo ora investire e ricostruire, nel segno della solidarietà comune. L’Italia di Mario Draghi si fa promotrice di questa ventata di cambiamento: il Recovery sarà la grande assicurazione sulla vita, sulla crescita e sulla prosperità del nostro Paese, per attrarre sempre più capitali esteri che già stanno affluendo e rendere l’Italia un Paese in cui è bello investire, fare impresa e creare ricchezza”. Con queste parole il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha commentato l’approvazione del Pnrr.
Il Recovery plan porterà 90 mila posti di lavoro per i giovani entro il 2023 con l’utilizzo dell’ 8,12% delle risorse pari a 15,55 miliardi.
Il Consiglio nazionale dei giovani, l’organo consultivo della Presidenza del Consiglio, ha chiesto al governo di istituire un comitato per poter valutare l’impatto generazionale degli interventi del Pnrr e correggere eventualmente le progettualità. «Non sempre l’aumento delle risorse porta a un incremento dell’occupazione giovanile, come insegna Garanzia Giovani. Ecco perché dobbiamo monitorare» ha dichiarato Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG)
Il CNG ha da poco avviato un’indagine sui fabbisogni formativi inevasi e sulle nuove competenze richieste dalla transizione digitale ed ecologica e dalle nuove modalità di lavoro, per capire di quali nuovi mestieri avrà bisogno l’Italia in futuro.
Leggi l’intervista a Maria Cristina Pisani su la Repubblica e su Linkesta