Dal 22 al 25 luglio Reggio Calabria ha ospitato la prima tappa del meeting itinerante The Last 20, il primo summit “dal basso” per guardare il mondo con lo sguardo degli ultimi: i 20 Paesi della terra più “impoveriti” da sfruttamento coloniale, guerre e conflitti etnici, catastrofi climatiche. Si tratta di Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen. Paesi che sono “ultimi” in classifica in base al reddito pro-capite, ma non, ad esempio, per il loro patrimonio culturale, archeologico, naturalistico, e per la grande riserva di umanità e biodiversità di cui sono detentori.
“The Last 20 misura la temperatura sociale, economica e ambientale del Pianeta, visto come un organismo vivente, e analizza i punti più sensibili della Terra, scoprendo i mutamenti che stiamo attraversando e andando alla radice dei problemi e delle contraddizioni del nostro tempo” ha affermato Tonino Perna, tra i promotori del comitato: L’obiettivo principale di “The Last 20” è quindi politico: affermare che i Last 20 esistono e soprattutto “i Last 20 contano” e non possono essere dimenticati.
I temi portanti che saranno affrontati nelle tappe di The Last 20 sono cinque:
1. Il climate change e i suoi effetti su questi Paesi, in particolare su quelli dell’Africa sub-sahariana.
2. La questione sanitaria in Paesi con una bassa aspettativa media di vita, debolissime strutture sanitarie, in una situazione aggravata da pandemia.
3. La fame e l’impoverimento e la risposta dei soggetti sociali locali che resistono e si organizzano, come contadini, studenti, donne, artigiani.
4. L’immigrazione, l’accoglienza e l’intercultura, per conoscere davvero questi Paesi, la loro storia e la loro cultura al di là degli stereotipi. Il ruolo dei corridoi umanitari e della cooperazione decentrata.
5. Il ruolo politico dei Paesi L20, infine, per far sentire la voce degli ultimi nelle sedi appropriate.
Il 22 luglio a Reggio Calabria è stato intitolato il nuovo ponte sul nuovo water front all’Ambasciatore Attanasio e alla sua scorta. «Un ponte di grande valore simbolico – ha sottolineato Perna – perché unisce l’ultimo lembo della penisola italiana con il mare che porta nel Continente africano».
The Last 20” proseguirà dal 10 al 12 settembre a Roma, sulla questione della lotta alla fame e alla povertà, dal 17 al 21 settembre in Abruzzo e Molise sui temi del dialogo interreligioso e della pace, a Milano dal 23 al 26 settembre sulla questione della sanità, dell’impatto del mutamento climatico, della resilienza.
“The Last 20” si concluderà a S.M. di Leuca il 2-3 ottobre con la stesura di un documento da presentare nelle sedi internazionali.
L’obiettivo è formare un comitato scientifco che ogni anno presenti un “Report Last 20”, che dia conto della situazione con criteri scientifci, andando al di là del PIL, includendo cioè fattori come le condizioni sociali ed economiche, l’ecosistema, la riduzione dei confitti. Un’analisi a 360° sulle parti più fragili dell’umanità, per ribadire che il mondo si può cambiare e non solo dall’alto.
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